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Integratori Alimentari Biodinamici

Di Riccardo Spataro, Ricercatore biomedico

"La trasformazione dell’energia è la primaria funzione di ogni essere vivente"

Questa è stata la prima frase pronunciata dall’ing. Pasquale Ferorelli ad apertura del convegno tenutosi a Vienna lo scorso 10 Novembre. Una platea di Professionisti del settore medico, farmaceutico ed universitario si è riunita presso la sala convegni Springer Schlösell per approfondire, durante otto ore ininterrotte, le tematiche studiate e messe in pratica dai Ricercatori di Citozeatec, l’Azienda italiana che, tramite biotecnologie industriali a conversione enzimatica sequenziale, arriva a produrre Integratori Alimentari Biodinamici (IAB). La vita è infatti un continuo turbinio di energia che dal sole fluisce verso le piante e gli animali attraverso reazioni chimiche, e oggi possiamo tranquillamente affermare che la Ricerca biochimica più avanzata consente di identificare nel nostro organismo, nelle nostre cellule, l’esistenza di un complesso sistema chiamato “biodinamico”, preposto a regolare i fenomeni chimico-fisici che sono all’origine della vita stessa. Si dice che la macchina perfetta non esiste…dovremmo invece osservare noi stessi per capire che l’energia non viene persa, né si produce, ma viene solo trasformata: tutto ciò che ci permette di sopravvivere è legato all’instancabile ruolo svolto dagli enzimi, unità funzionali del metabolismo cellulare. Essi, organizzati in sequenze, catalizzano le innumerevoli reazioni attraverso le quali le sostanze nutrienti sono degradate, estraendone energia e piccoli precursori che sono a loro volta utilizzati per la sintesi di molecole indispensabili a tutte le funzioni vitali. Osservando il ruolo degli enzimi e conoscendone a fondo l’attività, possiamo chiaramente entrare nella consapevolezza che ciò che noi chiamiamo “malattia”, altro non è che un “disordine enzimatico”, causante uno scompenso energetico che è necessario riorganizzare affinché le cellule del nostro corpo possano nuovamente svolgere la loro corretta attività. Una prova di ciò viene dagli studi clinici evidenziati durante il convegno, dove è stato possibile osservare, ad esempio, diversi casi clinici connessi alla rigenerazione cellulare: dalla completa ricrescita della prima falange del primo dito della mano destra di una bambina di 3 anni, alla osservazione della “restitutio ad integrum” di una ferita causata da incidente con motosega in cui si erano danneggiati nervi e tendini. Il tutto corredato da spiegazioni derivanti da ricerche scientifiche condotte presso svariate Università italiane ed estere con cui collabora Citozeatec: ogni caso clinico riportato è stato seguito dall’analisi delle ricerche condotte in linea sperimentale, validanti la reale potenzialità degli Integratori Alimentari Biodinamici. In riferimento ai casi di rigenerazione tissutale è stata illustrata la ricerca condotta su sistema murino che ha condotto a rigenerazione del midollo spinale. A conferma della teoria che ipotizza l’attivazione di cellule staminali tramite l’utilizzo, principalmente, di Citozym, preparato biodinamico contenente una vasta gamma di attivatori enzimatici, Ferorelli ha riportato il caso di un paziente di 83 anni affetto da carcinoma epiteliale della base cranica, dimesso dall’ospedale in quanto insensibile alle terapie d’elezione proposte: successivamente all’utilizzo di Citozym, per uso topico ed orale, le immagini illustrate alla platea mostravano evidente rigenerazione dell’osso cranico e del cuoio capelluto, con conseguente netto miglioramento delle condizioni di vita del paziente. Altro esempio rilevante, a conferma della ubiquitarietà di utilizzo dei preparati biodinamici, è stato il caso di un ragazzo di 20 anni che presentava una profonda lesione alla regione lombare a seguito di un incidente stradale in moto: dopo un trattamento di 10 giorni, le foto mostravano rigenerazione della cute e corretta riepitelizzazione, con assenza di tessuto fibrotico. Il successo dell’evento ha generato il progetto condiviso da medici, biologi e ricercatori partecipanti, di pianificare nel 2019 una serie di workshop monotematici dedicati all’utilizzo di preparati biodinamici nei campi di impiego più diversi, in primis sul tema della biochimica dei tumori e delle infezioni batteriche e virali, con focus sulle epatiti da HCV. Successivamente verranno affrontate problematiche cardiovascolari, seguite dalla biochimica del metabolismo degli acidi grassi, con approfondimento sulla componente enzimatica alla base delle dislipidemie. Certamente un programma che, parallelamente agli studi ed alle ricerche sviluppati da Citozeatec, aiuterà i medici a migliorare il percorso anamnestico e le strategie di trattamento dei loro pazienti. Non da ultimo  le tappe di approfondimento porteranno a focalizzare un punto fermo nella storia personale di Ferorelli: l’insegnamento che ci viene dalla natura inizia inevitabilmente dall’agricoltura, a completamento armonico della “forza vitale” un tempo cercata da filosofi ed alchimisti, che oggi scientificamente possiamo ascrivere all’incessante movimento coordinato di elettroni che forma e spezza legami chimici ed orienta enzimi ed ormoni, coerentemente con i principi della termodinamica. Il ruolo degli enzimi, regolatori dei cicli vitali, è inconfutabile: lo dimostra il fatto che il Fondatore dell’Enzimologia biodinamica utilizza i “suoi” enzimi non solo nel coordinamento metabolico umano, ma anche in fisiologia vegetale, ed una dimostrazione di ciò sono le olive, prive di parassiti e di miceti, ottenute nel suo giardino di casa, a Milano, mediante impollinazione enzimatica e senza ricorso ad alcun agente chimico. Natura maestra: come sempre dovrebbe essere…

Box: intervista a Pasquale Ferorelli

D- Sappiamo che lei si occupa da sempre di enzimi…

R- Vero: pensi che la prima volta che nei sentii parlare ero un bambino, da mio padre, che li utilizzava per arrestare (e poi riprendere) la fermentazione alcolica di mosto d’uva che vendeva in Francia…

D- L’Enzimologia biodinamica clinica è ormai una realtà: ce ne vuole descrivere le principali applicazioni?

R- Praticamente ovunque: ogni “malattia” ha base in disequilibri enzimatici e può essere definita “Enzimopatia secondaria”. Per intenderci, un’enzimopatia primaria rappresenta una cosiddetta “malattia rara”, e riguarda singoli enzimi, le enzimopatie secondarie possono dipendere da svariati fattori (radicali liberi, metalli pesanti, tossine, aggressioni virali e batteriche, trasformazione tumorale), e aver compreso che su questi disequilibri si può intervenire utilizzando substrati “informati”, derivanti da conversione enzimatica sequenziale a partire da amido di mais biologico, ha aperto nuove vie in Infettivologia, Oncologia, malattie degenerative, malattie metaboliche, patologie gastrointestinali ed endocrine.

D- Dove va ora la Ricerca enzimologica?

R- Continua, in tutti i settori che dicevo, ma in particolare voglio annunciare che i nostri Ricercatori stanno lavorando moltissimo in ambito oftalmologico: è imminente la disponibilità di un preparato biodinamico ad uso locale, destinato a rivoluzionare il settore oculistico; per ora non posso spingermi oltre, per evidenti motivi di riservatezza industriale.

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